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Aria buona, cibo sano e cultura il fascino delle borgate della Nurra

Scritto da Noemi Bellinzis

11 Novembre 2022

La Nurra…un territorio da riscoprire. Un luogo a cui ridare vita per offrire un futuro migliore ai residenti. Uno stile di vita aperto alla natura e alla bellezza ancora incontaminata. E’ la Nurra di Sassari, una volta fiorente centro agro-pastorale. Interessata dalla riforma agraria del Ministro Antonio Segni e dal centro geominerario dell’Argentiera. Un luogo denso di suggestione che ha richiamato negli anni Cinquanta centinaia di famiglie dai comuni del Coros. Ittiri, Villanova, Usini e anche da alcuni paesi del centro Sardegna: in molti hanno scelto di trasferirsi qui. A loro venivano assegnati una casa adeguata alle esigenze familiari e un terreno da lavorare. Le varie borgate erano strutturate in modo da poter garantire tutti i servizi agli assegnatari (scuole, negozio di alimentari, cinema, parrocchia, campi da gioco…). Il periodo di maggior sviluppo è stato fra la fine degli anni Cinquanta e la fine degli anni Novanta. Dagli anni Duemila lo spopolamento è stato continuo e crescente, e ha portato al degrado delle borgate, al crollo demografico e all’incremento della popolazione anziana. La mancanza di servizi primari come le scuole, i trasporti pubblici, la presenza di medici di base e di centri ricreativi, di palestre, di punti di incontro ha accelerato l’abbandono del territorio. Uno dei fatti più recenti è stata la chiusura prima della chiesa di Villa Assunta, poi di quella di Tottubella perché dichiarate inagibili. Attualmente la vita nelle nostre borgate è abbastanza complessa soprattutto per giovani e anziani che per qualsiasi esigenza devono spostarsi con i pochissimi mezzi pubblici che effettuano servizio per Sassari. Le nostre borgate andrebbero rivalorizzate, sia dal punto di vista agro-pastorale sia da quello turistico. Questo permetterebbe di sfruttare la posizione geografica centrale, considerata nelle vicinanze la presenza di porto, aeroporto e mete turistiche ambite, come Alghero, Stintino, Argentiera e i parchi nazionali dell’Asinara, Porto Conte e l’unico lago naturale della Sardegna: il lago di Baratz. C’è spazio per agriturismi, B&B, case vacanze. La Nurra ha inoltre tutti i requisiti per lo sviluppo dell’albergo diffuso. Il fascino di questo territorio è dovuto anche alla presenza di esempi della civiltà neolitica e nuragica. Il Nuraghe Rumanedda, a Tottubella, è uno di questi. Insomma, le potenzialità sono veramente tante. Bisognerebbe iniziare a sfruttarle ripartendo dai giovani.
Noemi frequenta il Tecnico Agrario “Pellegrini” a Sassar

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