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Bullismo, il coraggio di dire basta

Scritto da Maria Marras

26 Gennaio 2021

Al giorno d’oggi quanti giovani si sentono fieri di essere considerati bravi ragazzi? Molto pochi purtroppo perché tantissimi preferiscono assumere quello stupido comportamento da persone dure ed insensibili solo per sentirsi grandi e per cercare popolarità o apprezzamenti da altri coetanei. “Sei brutto/a”, “Sei incapace”, “Sei grasso/a “, queste sono solo una piccola parte di molte parole dette da ragazzi come noi, perché il bullismo è soprattutto molto diffuso negli adolescenti.
Quando possiamo parlare di bullismo? Il bullismo consiste nell’offesa, nella presa in giro, nella la violenza fisica e non solo verbale, quando si ha un abuso di potere, un piacere evidente da parte dell’aggressore che gode della sensazione della vittima di sentirsi oppresso. Chi compie questi gesti? Un bullo, cioè colui che si crede più forte verso un’altra persona solo perché quest’ultima viene reputata un soggetto debole.
Molto tempo fa gli episodi di bullismo avvenivano fuori dalle scuole mentre in questi ultimi tempi avvengono al loro interno, in quel luogo dove dovremo sentirci più al sicuro. Secondo alcune indagini, circa il 50% delle vittime di bullismo segnala agli insegnanti o ad adulti in generale ciò che subisce, mentre altri tendono a non dar peso alla situazione diventando così sempre più emotivamente fragili. Fragili poiché le vittime di bullismo tendono a chiudersi in loro stesse per vergogna, portandole così ad una forte depressione, instabilità psicologica e molto spesso… anche a casi di suicidio. Il dolore fisico passa ma la sofferenza emotiva mette radici nel cuore e non scompare mai, neanche con il passare degli anni. Il bullismo può essere diretto quando si manifesta con attacchi diretti alla vittima oppure indiretto quando la vittima viene esclusa dal gruppo dei coetanei.
Dobbiamo avere il coraggio di dire BASTA! Basta a quei comportamenti di sottomissione, Basta a tutti quei ragazzini, giovani e adulti che prendono il sopravvento, il controllo e il potere sugli altri. Basta perché con il bullismo non si fa altro che mettere in risalto la cattiveria e a prepotenza senza pensare alla sensibilità delle altre persone.
Nasciamo liberi e senza pregiudizi fino all’adolescenza, dopo dobbiamo cercare di curare le ferite che ci siamo procurati in quel periodo per colpa di fenomeni come questo.
L’arma migliore per combattere il bullismo è il dialogo. Esistono diversi modi per parlare e non necessariamente con le parole. Quando non ci sentiamo sicuri nel parlare a voce con un insegnante o con qualsiasi adulto possiamo semplicemente scrivere una lettera raccontando tutto ciò che accade e che non ci fa stare bene, spiegando il nostro stato d’animo e che siamo stanchi di sopportare tutte quelle atrocità. Ma non bisogna solo aiutare le vittime ma anche i bulli a raccontare i loro problemi, poiché anche loro spesso sono motivati da delle ragioni come problemi familiari oppure a loro volta sono stati precedentemente bullizzati o hanno altri problemi da affrontare di conseguenza possono provare sentimenti come odio, rabbia o ancora sentirsi vulnerabili.
E’ utile organizzare incontri al fine di valutare le origini e le cause, in modo da fornirci strumenti per porre finalmente un freno a questo fenomeno. Dobbiamo essere più sicuri di noi stessi, nella maggior parte dei casi i bulli si nutrono delle nostre insicurezze e non dobbiamo mai essere a nostra volta aggressivi perché vorrebbe dire fare lo stesso loro gioco. Prima di compiere bullismo è giusto che ognuno di noi si fermi a pensare dieci, venti volte e metterci nei panni di colui che stiamo per prendere di mira e chiederci come ci sentiremmo se qualcuno lo facesse con noi. Il bullismo spezza i rami più belli che un ragazzo o una ragazza possiede ma nel frattempo riprendono a crescere e diventano dei fiori ancora più belli.  NON E’ MAI TROPPO TARDI PER CAMBIARE.

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