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Fatti non foste per viver come bruti, Dante aveva ragione

Scritto da Andrea Ruzzeddu

16 Aprile 2021

fatti non foste a viver come bruti

Sono passati esattamente settecento anni dalla morte di Dante, uno dei più grandi poeti italiani del Medioevo. Tra i versi della sua vasta produzione letteraria, una terzina del canto XXVI del suo Inferno è un monito che tuttora merita di essere seguito: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”>. Cosa vuole dirci Dante?
Attraverso la voce di Ulisse, leggendario re di Itaca, ci dice che il nostro scopo nella vita è elevarci alla conoscenza, ampliandola per vivere meglio nella società e seguire “virtute e canoscenza”. In sintesi, se ogni tanto leggiamo un libro, di certo non inficiamo la nostra salute. Perché dobbiamo leggere? Per sapere. Sapere significa conoscere, parlare con cognizione di causa, crearsi un’opinione sulle questioni che ci toccano su basi solide. Significa anche distinguere il giusto dallo sbagliato quindi anche capire cosa è attendibile e cosa no. Oggi in Italia sembra che una fetta consistente di persone legga la prima cosa che capita e che prenda la stessa per attendibile. Mi riferisco a tutti quelli che negano l’esistenza del Covid 19 e che si prendono gioco delle misure di prevenzione della diffusione della malattia indossando in modo errato mascherine, non mantenendo le distanze tra persone, e, fatto più scioccante, manifestando in alcune delle maggiori piazze del Paese protestando per tutti questi provvedimenti imposti circa un anno fa. Certamente sono un po’ duri, ma non credo che 127 milioni di persone si siano ammalate di un semplice raffreddore e che 2,7 milioni siano morte a causa dello stesso (ad oggi). Io dico che forse, se si vuole leggere per ampliare “proficuamente” la propria conoscenza, bisogna scegliere attentamente le risorse di lettura. In questo caso, non bisogna assolutamente fermarsi al primo sito che ci appare sullo schermo, ma consultare più siti ritenuti affidabili e “scrivere” nella propria mente un sunto di tutto ciò che si è sfogliato. Spesso si rischia di cadere in siti pieni di fake news fatte da manipolatori dell’opinione pubblica capaci di generare caos tra le persone (e no, questo non è complottismo, semmai esso pervade nelle teste di tutte quelle persone che dicono che il Covid non esiste, che il Governo vuole controllarci coi vaccini, che questi ultimi fanno diventare i bambini autistici, che il 5G ci ucciderà e così via! Il tutto è detto da coloro che definirei dei “generatori di complottismo”). In questo modo, avendo la presunzione di essere solidamente informati, si finisce comunque “a viver come bruti” perché le fonti prese in considerazione sono errate. Internet, una delle sorgenti più utilizzate, è una grande finestra sul mondo, è quasi un secondo pianeta e, come il nostro (reale), è pieno di divertimenti, erroneità ed illegalità. Dunque bisogna sapersi orientare bene tra tutti i siti del pianeta digitale per non finire in luoghi “poco raccomandabili”. Nessuno ci dice, né qui né là su Internet, cosa è giusto e cosa è sbagliato, sta a noi capirlo analizzando ogni frase che leggiamo con occhi critici. Non bisogna pendere dalle labbra dell’utente di turno che scrive corbellerie ma bisogna sempre guardare alle cose con intento di opposizione per “seguire (veramente) virtute e canoscenza”.

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