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La conoscenza ci rende liberi

Scritto da Maria Marras

5 Maggio 2021

Noi ragazzi abbiamo sempre visto la scuola come un luogo noioso in cui si imparano solo cose noiose che non ci serviranno mai nella vita. Diamo per scontato il diritto all’istruzione, che tra l’altro è anche uno dei diritti fondamentali dell’uomo stabilito dall’Onu con l’articolo 26 del 1948. Molte volte noi studenti andiamo avanti credendo di sapere già tutto, quando nella vita non si smette mai di imparare. La mancanza di un’istruzione ci rende persone tutte uguali e prive di personalità ma ciò non significa che bisogna formarsi solo attraverso i libri. Un modo alternativo per avere una formazione è per esempio viaggiare: Quando viaggiamo abbiamo l’opportunità di ”  toccare per mano ” nuove esperienze e nuove culture. L’istruzione, a mio parere, ci rende liberi da ogni forma di schiavitù, ci rende liberi si essere noi stessi e soprattutto di liberare noi e il nostro pensiero. A scuola non solo riceviamo la formazione didattica, ma molto di più. I nostri professori ci aiutano a capire noi stessi, ci aiutano a capire quale strada da percorrere è più adatta a noi, ci educano alla nostra vita di tutti i giorni, e cosa molto importante.. ci aiutano a prepararci alla vita.

In Italia l’articolo 34 della Costituzione afferma che ” La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi “. Nonostante questo, secondo il report 2020 dell’Istat, gli analfabeti in Italia sono lo 0,6% della popolazione (339.585 persone), mentre gli alfabeti privi di titolo di studio sono il 4% (2.186.331 persone). Nei paesi in cui vi è la guerra e vige la povertà, il diritto all’istruzione viene negato ed è difficile sapere con esattezza quanti siano i bambini che non hanno accesso allo studio. Sappiamo però che il destino peggiore tocca alle bambine e alle ragazze, costrette a ricevere una vita senza educazione, a matrimoni precoci e combinati e ad una vita piena di violenze. Si stima che circa 15 milioni di piccole donne non avranno mai l’opportunità di imparare a leggere e scrivere, circa cinque milioni in più rispetto alle stime sui maschi. Nel sud del Sudan 2,2 milioni di bambini non possono andare a scuola e il 75% sono femmine, a causa soprattutto degli stereotipi di genere; In Afghanistan invece l’istruzione è negata al 40% dei bambini. In queste zone il diritto allo studio è l’unica arma salvavita: allontana i matrimoni precoci, permette di avere più possibilità di lavoro e soprattutto permette di avere un educazione sanitaria, sessuale e civile.

Comprendere l’importanza dello studio e della cultura non è semplice e talvolta, visti gli effetti che non sempre sono immediati, spinge molti giovani a mollare e ritenere inutili gli sforzi e i sacrifici che comportano un adeguato bagaglio culturale.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti noi studenti che ogni giorno cerchiamo di non mollare e portare a casa ottimi risultati, a noi che seppur ci alziamo presto la mattina siamo comunque contenti di poter fare lezione in presenza e ancora grazie a noi che tra una risata e l’altra cerchiamo di starci vicino insieme. E infine colgo l’occasione per ringraziare tutti i miei e i nostri professori che in questo momento così difficile che stiamo vivendo, e in cui anche la scuola sta soffrendo, ci stanno maggiormente vicino.  Grazie a tutti i professori che restano svegli fino a tardi la sera per preparare le lezioni. Grazie a tutti i professori che ci rendono meno pesante la quotidianità e per non farci sentire mai soli.

“L’istruzione è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l’istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione”Nelson Mandela

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