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Grazia Deledda al tempo dei social: oggi sarebbe una vera influencer

Scritto da Silvia Sanna

3 Ottobre 2022

E se Cosima fosse nata ai tempi dei social? Grazia Deledda racconta se stessa, soprattutto la sua infanzia e la sua giovinezza, nel romanzo autobiografico “Cosima”. Racconta gli anni vissuti a Nuoro. Ciò che emerge è il carattere volitivo di questa ragazza, la voglia di spiccare il volo, di conoscere il mondo, di uscire dai confini chiusi della cittadina di Nuoro, cosa che riesce a raggiungere prendendo contatti con riviste, con intellettuali, con scrittori che risiedevano nel cosiddetto continente. Sicuramente questa è una delle cose che ci ha maggiormente colpito dell’autobiografia della Deledda, ovvero la sua capacità di intavolare delle discussioni attraverso delle relazioni epistolari con gran parte degli intellettuali dell’epoca. Ci siamo chiesti: ma se fosse vissuta al tempo dei social che cosa avrebbe fatto? Sicuramente avrebbe fatto grande uso delle mail in quanto era notevole la mole di corrispondenza che inviava e che riceveva: scriveva lettere a Capuana, al De Gubernatis e al Pitrè, confrontandosi su temi importanti come l’etnografia, i bisogni e le difficoltà delle classi popolari oppure sull’uso dei proverbi e dei modi di dire. Immaginiamo i tempi lunghissimi nell’attendere l’arrivo di una lettera,
di una risposta: la mail avrebbe rappresentato un modo di comunicare immediato che le avrebbe facilitato il confronto con tutte le persone con cui aveva necessità di comunicare. Ci è venuto in mente anche l’uso che avrebbe potuto fare di Instagram e abbiamo pensato al fatto che avrebbe postato tante foto, soprattutto quelle della sua Nuoro che avrebbe rappresentato probabilmente con una patina di arcaicità, così come le piaceva fare nei suoi romanzi. Avrebbe sicuramente postato la consegna del Premio Nobel (e chi non lo avrebbe fatto!). Non avrebbe sicuramente disdegnato Facebook: probabilmente avrebbe aperto dibattiti su diversi argomenti, anche provocando le reazioni sdegnate della gente con alcune teorie che la affascinavano (ad esempio quelle discutibili della scuola positiva di diritto penale di Niceforo e Orano) e ricevendo, probabilmente, anche diversi attacchi. La nostra intenzione era chiaramente ironica, sappiamo che la Deledda era ed è una delle
più grandi scrittrici europee. Però, ci piace pensare che, se fosse vissuta in questi tempi, non sarebbe rimasta chiusa in una nicchia isolata ma le sarebbe piaciuto confrontarsi con la gente, e non solamente con gli intellettuali del suo tempo.
Liceo De Sanctis
Deledda Cagliari
Classe VC indirizzo
Linguistico

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