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Noi e la pandemia: prigionieri del Covid

Scritto da Andrea Ruzzeddu

3 Ottobre 2022

Caro 2020, sei stato un anno difficile. Se all’inizio sembravi normale, dopo che ti sei ambientato ti sei mostrato per quello che eri. Gli incendi in Australia sono stati niente rispetto a quello che è successo dopo. Potremmo quasi considerarli normali se pensiamo che l’anno scorso sono stati molti gli scioperi per il clima. Sin da febbraio hai minacciato una specie di guerra fredda tra gli Usa e l’Iran, poi hai deciso di spegnere il mondo col tuo compagno di avventure Covid. E come se avessi deciso che finché tu c’eri, il mondo dovesse riposarsi. E questa decisione l’hai presa da solo, forse perché tu e il tuo amico volevate fare una semplice bravata da coraggiosi moschettieri. Ma le persone in tutto il mondo non sono state allo scherzo e non sono riuscite a restare immobili. Come potrò divertirmi a casa? Chi porterà il pane in famiglia? Come andrò avanti? Come galleggerò con gli altri senza annegare? Come… È chiaro che tu non ti sei posto il problema,
d’altronde resti qui solo per dodici mesi e poi muori. Probabilmente per te è uno schiocco di dita il periodo che rappresenti. Dopo di te verrà il 2021 che forse si comporterà meglio di te. Staremo a vedere. Le istituzioni ci hanno fatto dimenticare per circa tre mesi la tua sciagura e forse neanche tu avevi molta voglia di continuare a ferire le persone. Forse eri in vacanza. Poi sei tornato a settembre, pronto per cominciare un nuovo anno di scuola. Diciamo che hai voluto fare un secondo episodio della tua serie tv drammatica. E proprio in questa seconda puntata che hai incontrato qualcuno pari a te: quelle stesse persone che ieri hanno sofferto per causa tua, ora ti conoscono e possono almeno cercare di resistere alla tua pressa incessante finché non sparisci. Alcuni hanno persino già preso il vaccino contro il tuo amicone. Almeno sono immuni ad uno dei tuoi tanti affanni. Ma non sei ancora finito. E come sempre, il finale è la parte migliore di ogni trasmissione televisiva. Hai già pensato alla tua conclusione? Potrei darti un’idea. Che ne pensi di un allontanamento tra due placche tettoniche in modo da formare una grande spaccatura nel pianeta oppure un’eruzione di un vulcano o la caduta di un meteorite?
Ma questo è un messaggio informale, scusami. Per ufficializzare le cose ti manderò una lettera con un piccione viaggiatore, così potrai prendere in considerazione le mie proposte coi tuoi colleghi nella sede della discordia. Alla fine dei giochi, ti darei un dieci per la tua capacità di mettere in disaccordo le persone. Elena di Troia è stata una dilettante in confronto a te: una donna che scatena una guerra di dieci anni che provoca lo sterminio di centinaia di uomini. Certo è stata più buona di te. Ha permesso agli uomini di arrivare lentamente alla loro fine.
Tu in un solo anno hai fatto capire a migliaia di persone che la loro vita è come un interruttore: basta un battito di ciglia per accendere e spegnere le loro vite, come basta un dito per fare la stessa cosa con la luce. Ma oltre a te anche il tuo affiatato compare sparirà durante il prossimo anno, speriamo il prima possibile. Non sarà facile dimenticarci di te, ma il tempo guarisce tutte le ferite. Pensa: avrai un posto d’onore nella nostra mente, ti troverai molto in alto nella scala d’importanza dei ricordi, magari accanto all’amore. Speriamo di non avere mai più un anno simile a te. A mai più rivederci 2020, manda i nostri saluti a tutta la tua famiglia e ai tuoi amici.
*Andrea ha concluso l’anno
scorso gli studi al Liceo Europeo Canopoleno di Sassari

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